Psiche e amore

Eros è quella forza capace di risvegliare le acque stagnanti, rimuovere gli ostacoli che ci impediscono di vivere e spingerci verso un fare creativo, verso un rinnovamento e una trasformazione. Esso può presentarsi attraverso molte sembianze e non può essere ridotto semplicemente all’innamoramento fra due persone o all’attrazione erotica tra due corpi.

Ovunque ci sia ricerca, progettualità, desiderio del nuovo egli è presente: nel laboratorio di uno scienziato, nel canto di un poeta, nelle esplorazioni di un viaggiatore alla ricerca di nuovi approdi, nel concepimento di un figlio.

L’ambito in cui Eros si manifesta con tutta la sua forza è l’amore, un sentimento universale cantato nei secoli, come testimoniano i versi che ci sono stati tramandati.

L’amore è il nucleo più profondo, la cifra autentica dell’uomo, la dimensione più creativa dell’esperienza umana. Uno dei misteri più grandi che le donne e gli uomini incontrano nella loro vita.

Cos’è quella forza misteriosa che attrae gli esseri umani l’un verso l’altro, che li esalta e li consuma, da cui unione si esce trasformati? Da dove nasce questa potenza che ci sovrasta e ci decentra? Chi è l’alchimista che muove e combina gli elementi di cui conosciamo solo gli effetti che produce?

Lo stato dell’innamoramento è una forza straordinaria che ci trascina e ci cambia, un evento improvviso che nel suo apparire diviene un tentativo di rifare il mondo a partire da un diverso modo di pensare e vedere. Nell’esuberanza amorosa sembra possibile il superamento di ogni ristrettezza e pochezza realizzando in sé il pieno delle proprie possibilità creative.

Lo stato amoroso è quella particolare modalità di esistere nel mondo dove sono eliminate scissioni e separazioni e l’uomo quale amante, non vede più se stesso come un’apparizione finita, e limitata. L’altro” è portatore di qualcosa che ci è sempre mancato e che ci si è rivelato attraverso di lui e che senza di lui, non potremmo mai più ritrovare. Ciò che costituisce “l’illusione d’amore” si realizza nella ricerca di un oggetto del desiderio che possa restituire al soggetto la sua unità.

 Ma la soggettività dell’altro è destinata sempre a restare ambigua, mai pienamente conosciuta, a sfuggire alla nostra esigenza totalizzante di conoscenza, controllo e possesso in modo da non potere mai del tutto esaurire il desiderio di totalità.

Related Posts